E’ necessario definire un termine massimo di inizio dell’azione riparatoria
Sentenza della Corte di Cassazione del 1 aprile 2025, n. 12514
La predetta norma è rubricata come “ravvedimento operoso”, prevede riduzioni di pena con riferimento ai delitti “contenuti nel presente titolo”, per l’associazione per delinquere (articolo 416 Codice penale ) aggravata ai sensi dell’articolo 452-octies e per il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti per il quale l’intervenuta abrogazione dell’articolo 260 Dlgs 152/2006, espressamente richiamato dall’articolo 452-decies, deve ritenersi irrilevante, restando il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti compreso entro l’ambito di applicazione di quest’ultima norma in ragione del richiamo in essa effettuato …
l’articolo in esame riporta una sorta di catalogo di condotte integranti la circostanza attenuante ad effetto speciale in parola, le quali, … presentano in comune il connotato di un ravvedimento che si distingue e caratterizza per la comune matrice della effettiva quanto concreta messa in opera di una riparazione rispetto al reato, di tipo sostanziale, siccome inerente agli effetti del reato stesso … consiste nella condotta di colui che si adopera per evitare che l’attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori, e come tale fa riferimento a tutti quegli interventi, non preventivamente tipizzabili (e distinti come tali da quelli pure specificati nell’articolo in esame), ma evincibili alla luce dei casi concreti, che si connotino per dar luogo ad una effettiva quanto stabile interruzione delle conseguenze del reato. La sopra citata ratio della disposizione … impone l’integrazione, anche nel caso in esame, di un concreto aiuto all’ambiente, estraneo ad una mera attivazione priva di ogni effetto. In tal senso l’uso del verbo adoperarsi, obiettivamente suscettibile di interpretazioni riduttive valorizzanti la mera buona volontà disgiunta dal risultato, deve essere considerato nel quadro dell’ispirazione di fondo della norma — connotata, per quanto sopra osservato, da una prospettiva di risultato…
… l’espressione “adoperarsi per” ben può essere intesa anche nel senso, conforme alla interpretazione che qui si prospetta, di “salvaguardare”, come tale implicante un risultato. Per essa deve rilevarsi, altresì, che rientrando nella categoria delle circostanze relative al ravvedimento operoso del reo, partecipa pertanto alla disciplina comune dettata dal Codice penale, all’articolo 62 n. 6, (cfr. in tal senso Sezione 6, n. 6213 del 4 aprile 1998 Rv. 210900 — 01), il quale esprime un principio generale (seppure derogato in taluni casi dalla stessa giurisprudenza di legittimità — …
Occorre infatti considerare che l’adoperarsi per evitare conseguenze ulteriori appare circostanza di natura strutturalmente estrinseca, che non inerisce nè all’esecuzione nè alla consumazione del fatto criminoso. … il ravvedimento in parola può verificarsi anche a distanza temporale molto lontana dal reato, ma è comunque necessario che sia fissato un termine entro cui il suo manifestarsi, quanto meno iniziale alla luce di quanto appresso sarà precisato, abbia rilievo ai fini dell’applicazione della legge penale. e che tale termine debba essere anteriore al giudizio discende logicamente dalla stessa natura della funzione del Giudice penale, il quale di norma è chiamato a decidere su eventi già realizzati e non ad intervenire su situazioni in fieri (sempre (cfr. in tal senso Sezione 6, n. 6213 del 4 maggio 1998 Rv. 210900 — 01).
…
Occorre sottolineare che quest’ultima previsione, di cui al comma 2 dell’articolo 452-decies Codice penale, esplicitamente, peraltro, estende la sospensione del procedimento a tutte le “attività di cui al comma precedente in corso di esecuzione”, così comprendendo anche le iniziative, qui in esame, che evitino che l’attività delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori; essa, quindi, afferendo ad un momento temporale riguardante il processo in corso, del quale, con disposizione eccezionale, si consente anche la sospensione, non può che presupporre un termine anteriore precedente, ordinariamente limitativo dello spatium operandi delle condotte riparatone prima citate, da identificarsi, per quanto sopra osservato, nel Comune limite della dichiarazione di apertura del dibattimento. Tanto si impone ancor più per la peculiarità della materia, cui inerisce l’attenuante, relativa a profili ambientali, rispetto ai quali appare coerente e connaturale al bene protetto la fissazione di un termine massimo almeno di inizio dell’azione riparatoria, che come tale renda effettiva ed efficace la stessa …
Va altresì precisato che la ratio della previsione, tesa ad assicurare una risposta premiale rispetto ad una effettiva riparazione, implica anche il carattere oggettivo della attenuante e la concretezza ed effettività del risultato. e nel contempo la premialità intrinseca alla attenuante esclude la configurabilità in presenza di condotte doverose e necessitate, per le quali manchi ogni spazio deliberativo per l’interessato, non potendosi valorizzare a suo favore condotte imposte nel quadro di procedimenti necessitati.