DM Ambiente 7 agosto 2025 n. 234

Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 234 del 07 agosto 2025

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica …

… CONSIDERATA la necessità di avviare la predisposizione delle procedure connesse alla programmazione delle attività di monitoraggio, studio e ricerca in materia di inquinamento da sostanze polifluoroalchiliche e perfluoroalchiliche (PFAS);

DECRETA

Articolo 1. (Misure Attuative)

  1. Le misure attuative ai sensi dell’articolo 1, comma 881, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 del Fondo per le attività di monitoraggio, studio e ricerca in materia di inquinamento da sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), sono articolate secondo le attività dettagliate nell’allegato 1, che costituisce parte integrante del presente decreto.
  2. Le attività sono svolte dai seguenti istituti: Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale (ISPRA); Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR-IRSA), Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

[…]

Allegato I

La legge 30 dicembre 2024, n. 207, relativa al bilancio 2025-2027, all’articolo 1, commi 880-882, ha istituito un fondo per le attività di monitoraggio, studio e ricerca in materia di inquinamento da sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) con una dotazione finanziaria di 2,5 milioni di euro per il triennio 2025-2027. I PFAS costituiscono una vasta classe di migliaia di sostanze chimiche sintetiche largamente utilizzate e caratterizzate dalla presenza di forti legami carbonio-fluoro. La Commissione Europea ha confermato che le sostanze PFAS necessitano di particolare attenzione, tenuto conto del numero elevato di casi di contaminazione del suolo e delle acque. È, infatti, riconosciuto che le loro caratteristiche e proprietà chimiche, in particolare l’elevata persistenza, oltre alla mobilità, le rendono estremamente preoccupanti.

La Commissione, attraverso la revisione delle norme di settore, ha proposto un aumento delle attività di monitoraggio, valutazione e trattamento di tali sostanze, con ricadute ingenti nelle attività degli Stati Membri.

In tale ottica, il Ministero intende disporre delle somme di cui sopra procedendo ad una progettazione unica nazionale che comprende aspetti di ricerca e aspetti di monitoraggio e comunicazione, attraverso il coinvolgimento diretto dei principali Enti di ricerca (ISPRA, CNR-IRSA, ENEA, ISS) e avvalendosi del sistema SNPA per l’attività di monitoraggio.

L’attività di ricerca dovrà prevedere un confronto continuativo ed approfondito tra le istituzioni coinvolte, per definire in maniera condivisa l’elenco di sostanze e parametri su cui focalizzare l’attenzione e per selezionare le matrici ambientali sulle quali approfondire le indagini, partendo da una ricognizione approfondita dello stato dell’arte sui monitoraggi in corso nelle diverse matrici ambientali. Dovranno quindi essere definite la strategia di campionamento, le metodiche analitiche e i requisiti minimi di prestazione da applicare nella specifica attività di monitoraggio, attuata dal sistema SNPA con il coordinamento di ISPRA, al fine di delineare un quadro più esaustivo della diffusione dei PFAS sul territorio nazionale.

L’attività di ricerca dovrà prevedere anche lo studio delle tecniche disponibili per l’abbattimento e la rimozione dei PFAS nell’ambiente attraverso l’impiego di soluzioni innovative, così come la predisposizione di una piattaforma per la raccolta, sistematizzazione e condivisione dei dati sino ad ora prodotti e di quelli che saranno generati dalla rete dei laboratori SNPA.

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