I Brent de l’Art
Nel dialetto della Valbelluna con il termine “brent“ si indicano i torrenti che scorrono in valli profonde e strette che, quando aumentano rapidamente durante le piogge, danno luogo alle piene denominate appunto brentane, che ingrossano il corso d’acqua e ne aumentano la velocità.
“Art” è invece il nome dialettale del torrente Ardo, affluente di sinistra del fiume Piave, nome derivato da “artus” ovvero gola rocciosa, come quelle appunto che si trovano lungo il torrente nei pressi della frazione di Sant’Antonio Tortal in comune di Borgo Valbelluna, provincia di Belluno.
Questo torrente Ardo non è da confondere con l’altro corso d’acqua con il medesimo nome che nasce invece alla base del monte Schiara e che poi si sversa anch’esso nel Piave.
I Brent de l’Art costituiscono un sistema di forre, prodotte da migliaia di anni di erosione da parte delle acque meteoriche ricche di polveri e granelli abrasivi che hanno riportato alla luce rocce formatesi durante il Cretaceo Superiore, dai 65 ai 90 milioni di anni fa.
I detriti delle varie piene che in migliaia di anni si sono succedute, trasportati dalle acque in questi stretti canaloni, una volta entrati in essi hanno creato dei mulinelli e urtato sulle pareti scavando la roccia ed erodendola, fluendo poi a valle. Infatti nelle anse più strette e nelle curve dei canali è ancora facile rinvenire sassi di forma quasi sferica, uguali a quelli che vorticando in cerchio sulle pareti dei brent li hanno modellati.
Le pareti dei Brent de l’Art presentano una stratificazione della roccia tipica, dove si alternano gli strati biancastri con altri rossastri costituiti da una conformazione rocciosa calcareo-marnosa generalmente di colore rosso mattone, determinata dagli ossidi di ferro presenti nella “Scaglia Rossa” cretacea.
Gli strati più chiari e compatti sono invece costituiti da sabbie calcaree cementate, mescolate a depositi di fanghi carbonatici misti a gusci fossili di foraminiferi planctonici (invertebrati marini), costituenti un materiale facilmente erodibile, intervallati da ulteriori strati di argille rosse e grigio-verdoline.
Lo spettacolo naturale oggi visibile è stato inizialmente realizzato dal lavoro costante delle acque generatesi principalmente a seguito del disgelo dei ghiacci alla fine della glaciazione wurmiana (la quarta del Pleistocene, iniziata circa 110.000 anni fa e terminata circa 12.000 anni fa), disgelo che prosegue, anche se in maniera molto più debole, ancora oggi.
L’azione delle acque, iniziata dapprima con l’incisione della scaglia cretacea risalente a 90 milioni di anni fa, è proseguita poi per circa 110 000 anni, formando, con l’erosione ad opera delle acque correnti i canali che vediamo.
Questo, appunto, è lo spettacolo offerto oggi dalle pareti multicolori dei Brent de l’Art, che per la lunga storia geologica che rivelano costituiscono un lungometraggio che abbraccia milioni di anni.