Il lago Alqueva sulla Guadiana da Monsaraz
La Guadiana, chiamata dai Romani Anas per la abbondanza di anatre, o forse così denominata da una radice pre-indoeuropea –onna “fiume, sorgente”, fu chiamata dagli Arabi Wādī (fiume ) Ānah (oYànah).
E’ il quarto fiume della penisola iberica, lungo 744 km, di cui 502 percorsi in Spagna, 142 in Portogallo e 100 costituiscono il confine tra l’Andalusia spagnola e l’Alentejo e l’Algarve portoghesi.
L’Alentejo, “Oltretago”, posto a sud del fiume Tago appunto, è una vasta regione di altipiani, la cui altezza media si aggira sui 300 m e che si estende fino ai monti dell’Algarve, regione denominata dagli Arabi al-gharb, “l’ovest”, perché era il territorio più occidentale da essi dominato.
La Guadiana nasce nella Nuova Castiglia, con un ramo (Guadiana Alta) dal versante nord-orientale della Sierra Morena, e con altri rami (Záncara, Gigüela) dal versante meridionale della Serrania de Cuenca. Scorre in direzione Ovest fino a Badajoz in Estremadura, quindi volge a Sud e sfocia ad estuario nell’Atlantico nel golfo di Cadice.
Ha numerosi affluenti e lungo il suo corso ci sono circa 200 dighe con i relativi bacini artificiali, dei quali l’Alqueva è il maggiore.
Lo sbarramento di Alqueva nell’Alto Alentejo, completato nel 2002, è la più grande diga dell’Europa occidentale; quando il lago fu riempito per la prima volta, nel gennaio 2010, il suo serbatoio raggiunse il livello massimo occupando una superficie di 250 km quadrati, con un litorale di quasi 1200 chilometri ed una profondità massima di circa 100 metri.
Il borgo di Monsaraz, con vista sul lago di Alqueva, è posto sulla sponda sinistra della Guadiana, a 3 km da questa. Il suo nome è collegato al termine xarez o xerez, dall’arabo saris o sharish, che indica la pianta nota con il nome latino di cistus ladanifer, abbondante nel terreno secco e ricco di ardesia presente nell’area, da cui derivò Monte Xarez o Monte Xaraz.
Il borgo è dominato nella sua estremità sud occidentale dal castello, che faceva parte del sistema di fortificazioni realizzate tra il secolo XIII e il XIV da Dom Dinis I, re del Portogallo, lungo il confine con la Spagna.
Il fiume Guadiana fu in passato una grande via di comunicazione ed una importante porta di entrata per il commercio verso l’interno della penisola, mentre oggi la navigabilità si è ridotta a causa del deposito di sedimenti e del suo regime irregolare.
Il nome dell’odierno Portogallo deriva da quello latino dell’antico Portus Cale (Porto di Cale) situato in Galizia alla foce del Duero, dove oggi sono ubicate sulla sponda destra Porto, e su quella sinistra dello stesso fiume Vila Nova de Gaia.
Varie sono invece le teorie che tentano di spiegare l’origine del nome Spagna; quella più recente e accreditata ritiene che l’etimologia più probabile, di origine fenicia, sia i-span-ya, “costa, o isola, dei forgiatori o delle forge”, ipotesi sorretta dalla presenza della notevole attività mineraria e metallurgica nei territori andalusi al tempo in cui i Fenici giunsero nella penisola iberica.
Il termine “iberico” deriverebbe invece dal fatto che i Romani indicavano il fiume Ebro con la parola autoctona Iber, intendendo quindi l’Iberia come “la terra bagnata dal fiume Ebro”.
La frontiera nacque all’epoca della Reconquista della parte occidentale della penisola quando il Portogallo divenne un regno indipendente, staccandosi dal Regno di León con il Trattato di Zamora del 1143.
La presenza umana in quest’area risale comunque al Paleolitico. Sulle sue coste, intorno all’anno 1000 a.C., i Fenici fondarono la città di Cadice e poi altri porti lungo la costa dell’Algarve, dove in epoca cartaginese assunse notevole importanza Portus Hannibalis, localizzato dove oggi sono Portimão o Alvor
Dal VI secolo a.C. i Cineti, così denominati in greco , o Conii, come erano chiamati nella lingua latina, tribù indoeuropee, celtiche o pre-celtiche ( in proto celtico kwon indica il cane), si stabilirono nell’Algarve, chiamato allora appunto Cyneticum.
Nel II secolo a.C. dopo la guerra lusitana, questa regione passò sotto il controllo dei Romani e confluì prima nella Hispania Ulterior e poi nella Lusitania; sotto l’influenza romana rimase fino al 410 d.C. quando fu invasa dai Visigoti, una tribù germanica originaria della Scandinavia. Questi occuparono l’area intorno all’anno 500 e nel 542 fondarono un loro regno che durò fino all’anno 711, con esclusione di un breve periodo (552 – 571) in cui la regione fu riconquistata dai Bizantini.
I Mori conquistarono l’Algarve nel 716, rinominando la regione Gharb al-Andalus e Faro come Ossonoba, città che nel IX secolo divenne la capitale di un principato autonomo
Successivamente, all’inizio del secolo XI, quando la città era conosciuta come Santa Maria Ibn Harun, il Califfato di Cordova insediò nell’area diversi piccoli regni, denominati taïfa, ed essa fu contesa tra la Taifa di Algarve e la Taifa di Silves, assorbiti poi da quello di Siviglia.
Nel 1191 Sancho I con l’aiuto dei Crociati conquistò Silves, ma solo alla metà del XIII secolo, durante la Reconquista, il regno del Portogallo prese stabilmente il controllo della regione sconfiggendo i Mori e conquistando nel 1238 l’Alentejo e la maggior parte della costa dell’Algarve, convertendo la regione Al-Gharb nel Regno dell’Algarve.
Nel marzo del 1249 anche la città di Faro fu conquistata ed Alfonso III divenne il primo monarca portoghese; questo determinò però dei contrasti con il Regno di Castiglia, che si conclusero solo con il trattato di Badajoz, del 16 febbraio 1267, quando si stabili che il fiume Guadiana, dalla confluenza del Caia fino alla foce, sarebbe stato il confine tra Portogallo e Castiglia, originando la distinzione tra “Algarve spagnolo” (in Andalusia) e “Algarve portoghese”.
Nel 1471, dopo la conquista delle città marocchine di Tangeri, Ksar El Kebir e Assilah, il monarca assunse il titolo di “re del Portogallo e delle Algarves” al plurale.
Nel 1807 la metà settentrionale del paese fu invasa dalle truppe napoleoniche ed il regno dell’Algarve e la provincia dell’Alentejo furono invase dalle truppe spagnole, fino a quando i due regni, il 16 dicembre 1815, diedero vita al Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves, con Rio de Janeiro come capitale.
Durante la guerra civile portoghese (1828-1834) diverse battaglie ebbero luogo nella regione tra liberali e migueliti (assolutisti antiliberali); nel 1836 fu poi creata una nuova divisione amministrativa, costituendo il distretto di Faro, durato fino alla caduta della monarchia nel 1910.