Sentenza Consiglio di Stato 21 febbraio 2023, n. 1776

Il nesso fra una presunta causa di inquinamento ed i relativi effetti può essere basata sul criterio del “più probabile che non”

Sentenza del Consiglio di Stato 21 febbraio 2023, n. 1776

I contributi tecnici acquisiti nel corso del processo offrono indizi precisi e concordanti in ordine alla responsabilità …. nell’inquinamento riscontrato.

La tesi di una fonte esterna alla quale la contaminazione sarebbe riconducibile in via esclusiva è rimasta una mera ipotesi della società, priva di qualsivoglia concreto riscontro.

Non è sufficiente a revocare in dubbio le conclusioni degli accertamenti tecnici sopra richiamati il fatto che l’Ispra non abbia rinvenuto nel sito (dismesso da più di dieci anni) le “sorgenti primarie” della contaminazione. …

… Inoltre, non vi è alcuna prova che le altre attività svolte nell’area circostante lo stabilimento (che rappresenta di fatto “l’unica attività industriale presente nell’area” – pag. 26, Relazione Ispra) abbiano comportato o comportino la produzione o l’impiego delle sostanze contaminanti rinvenute nella falda mentre, al contrario, queste ultime sono state verosimilmente impiegate nel ciclo produttivo dello stabilimento. …

… mentre non è stato addotto dalla società alcun elemento idoneo a supportare la tesi di una sorgente esterna della contaminazione, vi sono invece più che sufficienti elementi per ritenere che la stessa sia il risultato dell’attività svolta presso lo stabilimento, secondo il criterio del “più probabile che non”, non correttamente applicato dal primo Giudice quanto all’accertamento del nesso causale.

Testo completo della Sentenza del Consiglio di Stato 21 febbraio 2023, n. 1776

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